Musica, testo e acquerelli
di Andrea Liberovici
Video
Gianluca Abbate
(work in progress)
Dove: Italian Academy – New York
Durata: 28 minuti
Quando: 20 Aprile 2023 (prima)
La ricerca che l’Italian Academy mi ha permesso di fare, in quanto compositore, riguarda una riflessione sulle evoluzioni delle arti acustiche in relazione con altre discipline artistiche. Ho quindi iniziato, all’Academy, la scrittura di un progetto transdisciplinare e performativo, intitolato Pop_Detox, partendo da ciò che mi appartiene di più, vale a dire la musica strumentale, elettronica e concreta. Questa base mi ha permesso di lavorare poi sulle immagini – quindi l’arte visiva – e la parola/testo creando il primo frammento dell’opera, interpretata da una violista e un’attrice.
La struttura di questo lavoro si è ispirata ad una sorta di essai in movimento. Un unico tema che si sviluppa in otto capitoli scritti per più voci come una sorta di madrigale.
La parola è quindi l’incipit di ogni capitolo e nel contempo è l’innesco di una narrazione audio-visiva simbolica.
La gioventù sospesa
Il tema centrale di questo primo frammento è il lockdown del 2020, dove molti giovani sono rimasti bloccati proprio nel fiorire della loro adolescenza. La durata dell’opera è di 28 minuti.
Grazie all’Academy e grazie al buon lavoro che abbiamo fatto insieme, ho deciso che Pop_Detox debba svilupparsi e approfondire il tema a cui mi sono ispirato nella prima parte.
La struttura che immagino per il futuro è quindi in tre movimenti che seguono la crescita di questi adolescenti.
1- Pop_Detox: La gioventù sospesa (fatto)
2- Pop_Detox: L’invenzione del corpo (da fare)
3- Pop_Detox: La libertà timida (da fare)
POP_DETOX_ N°1
A
è un achenio
globoso – schiacciato
a pericardo
coriaceo
di color marrone
lucido all’esterno
peloso di dentro
solo
o con una o due altre castagne
armate di densi e lunghi aculei.
….
Quand’ero piccola
Quegli aculei li stringevo nella mano sinistra
fino a farmi sanguinare
Volevo rubare il colore rosse
Dello smalto di mia mamma
….
All’epoca tutte le porte erano aperte
Adesso tutte le porte sono chiuse
Lo chiamano lock down
B.
I gemelli Hansel e Gretel
vivono al piano di sopra
adolescenti incazzati
giustamente
Per il loro nickname ridicolo
Lui graffia la porta
Ma non la apre
Lui graffia la porta
Per non graffiare se stesso
….
Lo senti? Senti il suono dei suoi piedi?
è Gretel che li striscia per terra
Ballando con il suo headphone
Si prepara per il rituale
che li accomuna
Guardare dalla finestra
Una ipotesi qualsiasi
Dell’ infinito
POP_DETOX_ N°3
1-
Non mi piaceva l’abat-jour
Sembrava un cappellino
E allora correvo
Tutti avevano un cappellino
2-
Mi piaceva la tappezzeria
volevo diventare una tappezzeria
E allora correvo
Tutti avevano una tappezzeria
3-
Non mi piacevano i divani
l’odore stantio dei corpi
E allora correvo
Tutti avevano i divani e i corpi
4-
Non mi piaceva mordere il cibo
Ma solo I marshmallow
E allora correvo
Tutti mordevano marshmallow
5-
Mi piacevano le foto appese
Perché ci parlavo ma stavano zitte
E allora correvo
Tutti avevano foto che stavano zitte
6-
mi piaceva suonare i termosifoni
Con la testa della mia bimba di plastica
E allora correvo
Tutti avevano una bimba di plastica
7-
dell’amore non avevo che l’ombra
di chi si spogliava nel bagno
E allora correvo
tutti si spogliavano in bagno
8-
Mi piacevano i papaveri
Perché li vedevo solo io
E allora correvo
E tutti non mi vedevano
POP_DETOX_ N°5
1)
Curry (guardando verso l’alto)
Tutto ok?
Ti se svegliato?
(pausa)
Quanto hai dormito?
Una settimana o due??
Quando arriva questo profumo di curry vuol dire che stai bene
2)
(Dopo castagna 3 volte)
Mi commuovi quando batti i tre colpi
È sempre la stessa castagna che avevo regalato a tua moglie?
3)
Curry non risponde mai
È un anziano aristocratico marxista che cucina solo cibi al curry
E che sta al piano di sopra
Vicino ai gemelli
Non ha più soldi
E non parla quasi più
Sostenendo che la reificazione
L’ha trasformato in pietra
che cosa voglia dire? Non so
Qualche anno fa mi ha stretto la mano e mi ha dato un biglietto scritto in modo strano:
Voglio disintossicarmi dall’immaginario indotto
Scrive
Per ritrovare il mio personale immaginario fisiologico
E ricostruire tutto partendo dal silenzio
Il silenzio degli occhi
Della tua nuova generazione
Sospesa
…
Curry,
Non te l’ho mai detto:
Io non sono affatto sospesa
Sono incazzata
POP_DETOX_ N°7 _attrice
1-I’m not device
2-I’m not ink
3-i’m not lover
4-I’m not stone
5-I’m not metaphor
6-I’m not trace
7-I’m not gesture
8-i’m not hombre
9-I’m not iris
10-I’m not armpit
11-I’m not symptom
12-I’m not sound
13-I’m not fog
14-I’m not lgbtq+
15-I’m not digital
16-I’m not sage
17-I’m not book
18-I’m not private
19-I’m not smartphone
20-I’m not scab
21-I’m not pop
22-I’m not dog
23-I’m not ketchup
24-I’m not link
25-I’m not multiple
26-I’m not moon
27-I’m not not storm
28-I’m not ash
29-I’m not bergamot
30-I’m not door
31-I’m not time
32-I’m not eros
33-I’m not water
34-I’m not beautiful
35-I’m not sad lady of the lowlands
36-i’m not cut
37-i’m not body
(in silenzio)
38-I’m not powerful
39-i’m not broken
40-I’m not definition
but they are much more
I’am human
Avventure su avventure, canzoni su canzoni, rime esilaranti: la faccenda si sviluppa sugli schemi di un’epica contemporanea, cioè di una soap. Aldo Nove è preciso in tre direzioni: nella critica del tempo in cui gli è toccato vivere; nel rimpianto sfacciato dell’infanzia, sua e del mondo; nel disegno di una genealogia, da Voltaire in poi, di scrittori smarriti nel tracciare il confine che separa, in ciascuno, l’ingenuità e la stupidità.
di FRANCO CORDELLI
da Il Corriere della Sera, 09.06.2004
Accuratamente rivoluzionario il testo si articola in due tempi: recitati e cantati da quattro attori e cinque musicisti presenti in scena nonchè da proiezioni recitate e cantate tra le quali troneggia un ineffabile Gianfranco Funari che appare solo in immagine televisiva e presentare la cultura contemporanea: l’immagine esenplare per un giovane che voglia raggiungere il mondo migliore che c’è oggi a disposizione. Uso sapiente del mezzo musicale, testo spericolato e affascinante, acrobazie canore, tutti circondati dalle proiezioni e dai fantastici effettivi di luce concepiti da Sandro Sussi.
di ALVISE SAPORI
da La Repubblica, 07.06.2004
L’operazione è divertente. Ricca di sperimentazioni linguistiche e di tentativi drammaturgici. Intanto con la dizione “soap opera” Liberovici e Noce hanno inteso indicare la quantità di diversi segmenti narrativi che vi confluiscono come in un contenitore. Poi, musical. E qui si è inteso rifarsi tanto alla tradizione statunitense del sentimento cantato quanto alla tradizione mitteleuropea delle “song” che induce a riflettere. Il quartetto degli interpreti è straordinario.
di MAURO MANCIOTTI
da La Repubblica, 20.05.2004
Il nostro Candido – spiega il regista – utilizza una scrittura in rima che va a sfociare direttamente nella musica, ponte tra i due linguaggi. Credo che da questo gioco di riflessi – il freddo e ironico “illuminismo” nel caldo della scena e il divampare delle passioni nel “freddo” dello schermo – venga fuori un ritratto molto verosimile del nostro vivere presente.
da La Repubblica, 20.11.2004
Colpi di genio e lampi di trash. Se ogni epoca ha la favola filosofica che si merita, questo ribaldo “Soap Musical” di Liberovici e Noce calza sul nostro presente così come l’ironia di Voltaire rappresentava la cattiva coscienza dell’Illuminismo. In un gioco che mette a confronto personaggi in carne e sangue con creature virtuali ed effetti speciali, lo sconfinamento è involucro estetico che diventa sostanza e filo conduttore. Ivan Castiglione regala a Candido le note di una disarmante innocenza a tutto tondo. Fabrizio Matteini, Cacambo, si conferma uno degli elementi di punta tra le nuove leve dello Stabile. Caterina Guzzanti mette tutta la sua esperienza comica a frutto del suo battesimo teatrale, e non stona mai.
di SILVANA ZANOVELLO
da Il Secolo XIX, 20.05.2004