Acquerelli
Non potremmo ipotizzare che il rumore non sia di natura diversa dal suono […] Perché il rumore non dovrebbe essere suono, dato che con i suoni facciamo rumore?* Quando ti occupi di un suono in quanto suono, in quanto pensiero limitato e tuttavia infinito, per parafrasare Einstein, si presentano spontaneamente nuove idee, che vogliono essere definite, esplorate, che hanno bisogno di una mente consapevole di stare entrando in un mondo vivente, non in un mondo morto.** La musica è continua, solo l’ascolto è intermittente.*** Se dovessi cercare una parola che sostituisce “musica” potrei pensare soltanto a Venezia.**** I suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.***** Ora non voglio altro che ascoltare… odo tutti i suoni che si convogliano insieme, si combinano, si fondono in fuga, suoni della città, suoni di fuori della città, suoni del giorno e della notte…
Codici pornografi – 1994
Ogni busta è potenzialmente il contenitore di un pensiero. Contenitore affidato a mani e mezzi di trasporto sconosciuti. Quando si apre una busta contenente una lettera, un fiore, una fotografia, entriamo in contatto con un’altra presunta personalità. Personalità traslata perché indicata da uno o più segni. La busta è quindi la pelle di un’azione e di un pensiero, figlio di molte coincidenze fra i sensi, la logica, il significato ecc.. In questo caso è la pelle ad esser tatuata, in modo radicale, con le frasi pubblicitarie dei Sex shop e Peep show intorno a Times Square. Sotto la pelle, dentro la busta… ovviamente, nulla.